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La prima
e ultima libertà
Videha ci parla del suo nuovo ritiro di meditazione basato sul commento di Osho agli insegnamenti di Atisha
Vorrei premettere che abbiamo il maestro più incredibile e insondabile dell’esistenza. E dopo trentacinque anni che sono suo discepolo continuo, con meraviglia, a scoprire cose nuove di Osho, cose di cui ha parlato... Non c’è pietra che non abbia rivoltato, non c’è aspetto che non abbia preso in considerazione, in tutte le dimensioni possibili e, ovviamente, la dimensione dell’insegnamento in Osho è quella più meravigliosa e credo più importante. Ascolto Osho quasi quotidianamente e a volte sento che tutta la vita non mi basterà, mi chiedo spesso, quali altri tesori scoprirò?
Osho lo ha anche detto: parlava non solo per le persone presenti, o comunque per i contemporanei, ma anche per le generazioni future; certamente oltre a quello che ha creato direttamente ha anche gettato tanti semi…
Recentemente, poco più di un anno fa, ascoltavo la serie di discorsi The Book of Wisdom ed è stata per me una folgorazione.
Penso che questo ha anche a che vedere col mio progredire, col l’andare sempre più in profondità in me stesso, perché qualche discorso del The Book of Wisdom lo avevo già ascoltato in passato, ma non l’avevo recepito veramente...
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Cambiare
l’alimentazione?
Anche nel cibo, come in tantissime altre cose, dipende tutto dalla crescita interiore...
Un prezioso testo di Osho
Domanda: Osho, ultimamente hai parlato di cibo, tematica che al momento riscuote molto interesse in Occidente, tanto da diventare fondamentale nello sviluppo della spiritualità. Hai detto che, se fossimo naturali, sapremmo cosa mangiare e quando, ma che abbiamo perso il contatto con la nostra natura innocente da bambini. Inoltre, molte religioni affermano che il modo in cui ci nutriamo influisce molto sul nostro percorso spirituale. Puoi dirci qualcos’altro sul cibo?
Osho: È esattamente il contrario: il cibo non può renderti spirituale, ma se sei spirituale le tue abitudini alimentari cambiano. L’alimentazione non fa molta differenza: puoi essere vegetariano e molto crudele e violento; puoi essere non-vegetariano ed essere buono, amorevole. Il cibo non fa molta differenza. In India ci sono delle comunità che si sono sempre alimentate con cibo esclusivamente vegetariano. Molti brahmini hanno sempre vissuto così e sono non-violenti, ma non particolarmente spirituali. I giainisti sono la comunità più materialista d’India, quella più attratta dal possesso e dall’accumulo. È per questo che sono i più ricchi, in India sono come gli ebrei. Ma il mondo non-vegetariano in Occidente non è, in alcun modo, diverso da queste comunità vegetariane in India. Piuttosto bisogna ricordarsi, invece, una cosa molto importante: se sei violento e la tua alimentazione è vegetariana...
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