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osho times l'arte della meditazione
NEWSLETTER n.081  DELLA RIVISTA MENSILE CARTACEA E DIGITALE DEDICATA ALLA VISIONE DI OSHO

Ciao!
Nei giorni scorsi mi son regalato un ritiro di Vipassana con Shunyo a Osho Leivi ed è stato un viaggio che mi ha portato molto lontano da "qui", anche se alla fine, come recita il titolo di un libro di Osho, la meditazione è “un grande pellegrinaggio da qui a QUI”.

Durante la Osho Vipassana il focus rimane sull’osservare il respiro, ma da lì ti allarghi e osservi tutto il resto - i pensieri, le emozioni - e scopri un mondo che non pensavi esistesse: un mondo multidimensionale. E più sei “qui e ora” più si allarga...

Osservadomi, aumentano le distanze tra “me”, l’osservatore, e il mio corpo, i miei pensieri... E mi è venuto in mente un aneddoto successo a Pune verso la fine degli anni ’80 quando Osho era ancora nel corpo. Era consuetudine che se avevamo delle domande personali su cose che non riuscivamo a risolvere da soli, potevamo scrivergli. C’era una cassettina dove imbucavi la tua lettera e qualche giorno dopo passavi a leggere la sua risposta. Un mio amico aveva fatto una sessione di Channelling con una bravissima terapista di allora la quale l’aveva sconvolto. Era stata una sessione in cui si era sentito dire che era un pigro, un mentale, un manipolatore, un tirchio, un codardo e via a scorrere una lunga lista di difetti che messi tutti insieme facevano di lui una specie di mostro inaccettabile.

Lo raccontò a Osho in una lettera scrivendo: “Aiuto! Ma sono davvero così?”. La risposta di Osho arrivò puntuale 2 giorni dopo e diceva: “La channeller non parlava di te, parlava della tua mente”.
Che voleva dire “Sì, sei davvero così, almeno finché ti identifichi con la mente, ma la buona notizia è che non sei la mente”.
Osho dice che durante la Vipassana, osservando il respiro, scopri che non sei il corpo, e a questo punto ti diventa possibile osservare i pensieri e quindi scopri che non sei la mente, dopo di che diventa possibile osservare le sensazioni, le emozioni, i sentimenti e così scopri di non essere la persona che credevi di essere. In questo processo, che è un viaggio, si consolida la tua vera realtà, cioè l’osservatore, la magica fonte dell’intelligenza e della presenza.
Ed è il viaggio che la maggior parte delle tecniche di meditazione ti portano a fare in un modo o nell’altro.

Al ritiro di Vipassana una ragazza all’inizio ha detto che va a tutti gli eventi di Shunyo perché sempre si apre magicamente una segreta porta sul mistero che è la vita! Anche per me è così, e anch’io non mi perdo mai nessuno dei suoi eventi. Immagino quindi che ci rivedremo presto, a Meditando a Salsomaggiore dove Shunyo presenterà molte rare meditazioni.

In attesa di vederci tutti lì tra pochi giorni, ecco altri estratti di articoli apparsi su Osho Times. Buona lettura, Akarmo



Domande e risposte
con Shunyo


A Meditando tutti gli anni ci son sempre state varie occasioni di fare domande a Shunyo sulla meditazione, su Osho, eccetera. Eccone alcune dell'anno scorso...

Da un articolo apparso su Osho Times
 

Partecipante: Mi succede di perdermi nelle emozioni, nel senso che se sono totale in una emozione, a quel punto il testimone va perduto. 

Shunyo: Sii totale e basta, non pensare al testimone. Se cerchi di essere il testimone ed essere totale allo stesso tempo, non realizzerai nessuno dei due. Prima entra nell’emozione, e goditela anche, perché quando sei totale, in qualsiasi cosa, il testimone affiora da sé, non serve portare l’idea del testimone nella tua totalità...


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Il dono dei Sufi - 4

Una piccola antologia di storie Sufi – patrimonio di valore inestimabile di questa tradizione meditativa – raccontate da Osho

Tratto da un articolo su Osho Times


Un Sufi era in viaggio per mare e sulla stessa nave c’era un re col suo servo. Un giorno il mare si fece tempestoso e sembrava che da un momento all’altro la nave potesse affondare. Il servo era nel panico e piangeva, si disperava, urlava: “Salvatemi”. E pregava a dio, dando quasi di matto. Il re gli disse: “Non aver paura, ci sono anche io e c’è così tanta altra gente. Se dovremo morire moriremo tutti, non solo tu”. Ma il servo non era in grado di ascoltare.

Il mistico Sufi stava ascoltando tutta la conversazione...


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