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La mia storia
d’amore con
la Dinamica
Leela (Waduda)
Lovegarden
racconta che...
Quando sono diventata sannyasin, nel 1977, il mio condizionamento tipicamente americano mi diceva di essere una “brava” persona, il più onesta possibile tranne quando dire la verità avrebbe ferito qualcuno, di mantenere le promesse, di essere puntuale, di pagare i miei conti e, in generale, di essere carina con tutti e reprimere le mie emozioni negative.
Anche se non sono mai riuscita a essere all’altezza di questo standard e anche se a quel punto non volevo nemmeno più esserlo, il lato positivo è che quel condizionamento mi ha aiutata a fare la Meditazione Dinamica per due anni, perché, insieme al sannyas, mi sono anche presa l’impegno con me stessa di fare un’ora di meditazione al giorno e avevo scelto la Dinamica. Ma poi è successo che continuando a farla, gradualmente me ne sono innamorata. E come succede in quasi tutte le storie d’amore, nella mia storia d’amore con la Dinamica ci sono stati momenti meravigliosi e momenti tempestosi.
In quei miei primi anni, ho avuto anche la fortuna di avere un partner che era assolutamente determinato, a fare anche lui la Dinamica ogni giorno. Quindi nei giorni in cui io avrei probabilmente trascurato il mio impegno, dormendo fino a tardi, il mio partner si alzava, si preparava e poi mi toglieva di dosso tutte le coperte e diceva: “Ok, alzati, è ora della Dinamica!”.
Io scattavo velocemente per trattenere le coperte, dicendo: “No, oggi non la voglio fare...
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Dalla terra
dei sogni...
Per raggiungere
le più alte vette
della consapevolezza
non bastano i voli
dell’immaginazione
Un prezioso testo di Osho
Domanda: Amato Osho, quando parlavi di Kahlil Gibran e Zarathustra, le tue parole raggiungevano direttamente il centro del mio essere, senza alcuna interpretazione da parte mia. Ho percepito una grande sintonia, una comunione, come un nettare che riempiva il mio essere. Talvolta sgorgavano lacrime dai miei occhi... e quasi sempre dopo ogni discorso mi sono sentito a lungo in contatto con qualcosa molto al di là di quello che io riconosco come me stesso.
Con i tuoi discorsi basati su domande e risposte, invece, tutto ciò non accade. Sento ancora qualcosa di speciale che non so definire, ma non con la stessa profonda intensità che ho descritto sopra... Qual è la differenza?
Osho: La domanda che hai posto ne fa sorgere molte altre e voglio parlare brevemente di tutte queste implicazioni, perché sono importanti non solo per te, ma anche per tutti gli altri.
La prima cosa: a mio avviso i discorsi con domande e risposte sono più significativi perché riguardano voi, riguardano la vostra crescita.
Di sicuro state brancolando nel buio, cercando di trovare la strada, e non siete in grado di fare domande ai livelli di Zarathustra o di Kahlil Gibran... e io devo rispondere alla vostra realtà!
Ascoltare Zarathustra e Kahlil Gibran è un grande intrattenimento: bene, puoi commuoverti fino alle lacrime...
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