Ciao! 
"Non mi ricordo..." dice una mia amica stamattina, parlandomi di qualcosa che è successa... STAMATTINA! Così mi fa venire in mente che io ieri sera ho avuto un vero "vuoto" tra il momento in cui mi sono alzato dal divano e il momento in cui mi sono ritrovato a letto... ed era stato uno shock rendermi conto di essere letteralmente sparito per alcuni minuti di cui non ricordavo nulla. Com'è possibile essere così assenti?
Eppure se tu mi chiedi adesso se sono presente, io lo sono. Abbastanza presente perlomeno. Insomma cos'è che ora c'è e ora non c'è o magari c'è solo un po'? E' una cosa nelle mie mani oppure capita? Questa consapevolezza che è l'essenza di qualunque via al risveglio dell'essere - uno stato permanente che mi sembra una cosa quasi mitica che a me non capiterà mai - questa consapevolezza è anche l'ambiente in cui vive la mia intelligenza nel quotidiano. Se son presente ho la possibilità di essere intelligente, altrimenti sono solo meccanico, ripetitivo, automatico... Come cresce questa consapevolezza e cosa me la toglie in alcuni - la stragrande maggioranza - dei momenti?
Osho ne parla continuamente nei suoi libri, cerca di farmi arrivare al click della comprensione da tutte le prospettive possibili. E mi porta a capire che l'esperienza della meditazione, le tecniche, i momenti di sperimentazione, i workshop specializzati, sono le palestre in cui esercitarsi a essere presenti, piccoli ambiti protetti in cui afferrare il trucchetto per poi uscire nell'oceano della vita e lì mettere in pratica nel reale la lezione imparata per così dire "a scuola".
E questa è una stagione propizia, con le ricche proposte di workshop nei centri di meditazione in tutt'Italia, con il prezioso evento di Meditando che quest'anno casca con la luna piena di luglio, e le vacanze estive che si possono utilizzare proprio per regalarsi esperienze di crescita.
Ma oggi ecco ancora qualche stimolo, qualche nuovo approfondimento in questa newsletter con articoli tratti dalla rivista (guarda quanti regali ricevono gli abbonati). Buona lettura - Akarmo

Meditazione
in ospedale

Un sogno a lungo coltivato
e realizzato con coraggio
e determinazione

Intervista a Sudha, meditatrice e infermiera


Domanda: So che da alcuni mesi organizzi un programma di meditazione nell’ospedale dove lavori. Puoi parlarcene?

Risposta: Dopo aver vissuto due anni a Miasto e aver fatto un bel po’ di lavoro su di me, a un certo punto la vita mi ha riportato “nel mondo”, perché sentivo di avere ancora qualcosa da imparare e da condividere. E mi sono ritrovata a lavorare all’ospedale G.B. Grassi di Ostia, Roma, dove coordino il Day Hospital di oncologia.
Avevo sempre avuto l’idea di portare la meditazione in ospedale, per dare un po’ più di “spessore”, ma soprattutto lavorando con gli ammalati di cancro, che possono facilmente andare in spazi di paura e di ansia, mi è sembrato importantissimo! Noto spesso, quando arrivano in reparto, quanto sono fuori di sé... è come se perdessero ogni cognizione di se stessi, perché hanno paura della morte.
La mia intenzione era di offrire le meditazioni di Osho – che ho tanto sperimentato su di me e che avevo veramente voglia di condividere con qualcun altro – e anche la possibilità di fare un po’ lavoro su di sé.
Solo che ho fatto un po’ di fatica all’inizio a trovare la strada.
A un certo punto, ho parlato di questa idea con la dottoressa che dirigeva il reparto...

Gestire
il potere...

Bisogna prima
preparare le persone...
non è mai stato fatto,
ma siamo ancora
in tempo

Un prezioso testo di Osho


“Una cosa è più che certa:
i giorni dei politici sono finiti.
Che potere hanno i politici?
Siamo stati noi a dare loro tutto il potere
di cui si sentono padroni.
E possiamo riprendercelo.
Non è loro, appartiene a noi.
Dobbiamo solo trovare il modo,
perché dare potere è molto facile,
ma riprenderselo è un po’ più difficile.
Il potere è nostro, ma quella gente
continuerà a conservarlo,
se le masse continueranno a sostenerli
e le masse possono essere convinte
a fare qualsiasi cosa.” Osho


Le persone che avranno il potere devono essere preparatea gestirlo.
Fino a oggi, per migliaia di anni, nessuno è mai stato educato in questo senso.
Se una persona vuole fare il pugile, non la buttate sul ring dicendole: “Datti da fare! Devi imparare”. Se una persona vuole diventare uno schermidore dovrà allenarsi per anni, altrimenti non saprà neppure tenere in mano la spada e le sarà impossibile usarla per combattere. Come prima cosa dovrà imparare a estrarla dal fodero e a tenerla in mano. Si dovrà allenare. Non date in mano una chitarra a qualcuno che non ne ha mai vista una, aspettandovi che suoni come un Mozart o un Ravi Shankar.

È proprio questo l’errore.
Avete mai preparato le persone che oggi sono al governo? Qualcuno ha mai pensato che le persone nelle cui mani è concentrato un potere tanto grande dovrebbero avere qualità particolari, che impediscano loro